Quattro persone lgbt che che vivono in quattro Paesi europei – Spagna, Olanda, Germania e Francia – dove omofobia, bifobia e transfobia sono reati puniti dalla legge: sono loro i volti della campagna che Arcigay ha diffuso in vista del 17 maggio, giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. L’idea è quella di sottolineare il tema dell’assenza in Italia di una legislazione efficace a contrasto delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. “Ciascuno dei Paesi rappresentati – spiega Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay – ha leggi che in modi diversi contrastano le discriminazioni e perseguono con efficacia i crimini e le parole d’odio. In Italia, invece, la politica non è riuscita a fare altrettanto: il provvedimento che voleva aggiungere alla legge Reale-Mancino le aggravanti per omofobia e transfobia è uscito con una pessima formulazione dalla Camera dei Deputati e ora è arenato in Commissione Giustizia al Senato. Nella conferenza di fine anno del 2015, il Presidente del Consiglio aveva dichiarato che il 2016 sarebbe stato l’anno delle unioni civili e della legge contro l’omotransfobia: è il caso di ricordare al Governo e al Parlamento questo impegno, soprattutto alla luce dei picchi di ostilità generati dalla radicalizzazione del dibattito sulle unioni civili, e nella consapevolezza che la maggior visibilità delle coppie gay e lesbiche potrebbe esporle alle reazioni omofobe di chi non accetta quel riconoscimento, come è accaduto in molti Paesi che hanno già attraversato questa fase. Due ragioni in più che si sommano alle tante che questa ’Italia omofoba, transfobica, sessista e razzista non perde occasione, purtroppo quasi quotidianamente, di ricordarci”. La quattro immagini della campagna con i quattro protagonisti, saranno riprodotte in banner per i canali web e i social network e in cartoline e locandine in distribuzione nelle 53 città italiane in cui Arcigay è presente. Sui banner e sui materiali stampati le immagini sono accompagnate dallo slogano “L’omofobia, la bifobia e la transfobia non sono un’opinione”. “Questa campagna – conclude Piazzoni – serve anche a porci un obiettivo e a ricordare a tutte le persone gay, lesbiche, bisessuali e trans che subiscono discriminazioni e violenze per il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere che stiamo tutte e tutti combattendo una battaglia per cambiare questo Paese: la promessa è che la vinceremo”.
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