il dibattito Dopo la polemica all’assemblea nazionale a Roma, parlano gli esponenti polesani
Nadia Romeo: “Sì ai matrimoni gay”
Tutto il Pd chiede un’accelerazione sui diritti civili, la capogruppo in Comune si sbilancia.
Nadia Romeo |
ROVIGO - Avanti tutta con il riconoscimento delle coppie di fatto,
anche se la parola nozze viene dribblata con slalom degni di Garrincha.
Tranne Nadia Romeo, capogruppo consiliare Pd a Palazzo Nodari che
esclama: “Siamo nel 2012, capisco che abbiamo il Vaticano, ma non ci
vedo niente di strano o disdicevole nel matrimonio tra persone dello
stesso sesso. Anzi sono proprio favorevole”.
All’indomani dell’ennesima
bufera scoppiata in casa Pd all’assemblea nazionale sulle nozze gay e lo
stop all’ordine del giorno presentato da Paola Concia, gli esponenti
polesani del partito sono comunque tutti compatti nell’auspicare uno
scatto in avanti del partito per quanto riguarda i diritti civili. “Il
nostro è un partito progressista che si ispira ai principi del
socialismo europeo e non ho dubbi in quale direzione debba andare per
regolamentare tutte le unioni civili, comprese quelle omosessuali”,
dice il consigliere regionale Graziano Azzalin, senza nascondere il
fastidio, però, per quanto accaduto l’altro ieri a Roma. “Ho
l’impressione che il tema sia tirato fuori in maniera capziosa,
alimentando la guerra fra correnti. Sono altri i nodi che segnano il
vero discrimine del partito e sono quelli di ordine economico. Dobbiamo
decidere da che parte stare, scegliere tra lo spread e la dignità delle
persone. Una volta che abbiamo chiaro questo, il resto viene di
conseguenza, compresa la questione dei diritti civili. Però bisogna
scegliere. Non credo al partito del ‘ma anche’”. Sul versante opposto
del partito, la questione economica era stata “agitata” a margine
dell’assemblea anche dall’ala destra, con gli uomini più vicini all’ex
ministro Giuseppe Fioroni, che qualche settimana fa aveva ribadito il
netto no ai matrimoni omosex. “I problemi sono altri” era stato il
commento. “La crisi economica è sotto gli occhi di tutti e il toro va
preso per le corna, ma non me la sento di dire che il tema dei diritti
civili è secondario - sottolinea il segretario Diego Crivellari - Per
quanto riguarda le forme di tutela per le coppie omosessuali mi auguro
che il partito sia coerente con un’impostazione progressista e riesca a
dare risposte coraggiose a migliaia di cittadini sprovvisti di tutele.
Risposte che ci devono essere in uno Stato laico. Sul matrimonio sono
più cauto, ma solo perché si innesca un dibattito che va a toccare la
Costituzione”. Già, l’articolo 29, “La Repubblica riconosce i diritti
della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”, con quel
“naturale” oggetto della discordia. Più netta la posizione di Rafaela
Salmaso, responsabile regionale delle Donne democratiche e a suo tempo
coordinatrice della mozione Marino alle primarie Pd. “Indubbiamente sono
favorevole alle unioni civili, uno Stato laico deve rispettare le
scelte di tutti e, soprattutto, garantire il riconoscimento di diritti
fondamentali”. Non si sbilancia, invece, la presidente della Provincia
Tiziana Virgili: “Non so perché la presidente Bindi non ha messo ai
voti l’ordine del giorno sulle nozze omosessuali, ma è una questione su
cui non voglio entrare, senza per questo puntare il dito contro
qualcuno”.
da la Voce di Rovigo
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