Cerco
di dirlo così come mi viene, mi scusino eventuali pignoli
o suscettibili. Leggere sulle prime pagine le parole "contro natura",
pronunciate dal papa [Benedetto XVI] a proposito delle unioni
omosessuali, mi fa rivoltare le viscere. La natura umana è così
complicata e ricca (essendo biologica, psicologica, culturale, sociale)
che estrarne un pezzo e appenderlo al lampione del Giudizio Divino
equivale ad amputarla. L'omosessualità è sempre esistita ed esisterà
sempre, consiste di amore e di vizio, di eros e di moda, di piacere e di
colpa, di profondità e di futilità, tanto quanto le altre
pulsioni dell'animo e del corpo.
Si
può diffidarne, si può criticarla, ma solo una violenta e impaurita
torsione dello sguardo sulle persone, sulla vita, sull'eros, può
arrivare addirittura a scacciare l'amore omosessuale dalla "natura
umana".
Leggendo
quei titoli ho pensato ai miei amici omosessuali, ad alcune storie di
sofferenza e di punizione, all'orribile marchio di "anormale" che
qualcuno di loro ha dovuto leggere negli occhi e nelle parole degli
altri, e mi sono profondamente vergognato per quel "contro natura".
Possibile che i preti omosessuali, notoriamente molti, non abbiano
niente da dire a questa Chiesa spietata?
(Michele Serra)
Nessun commento:
Posta un commento